I primi anni del XIX secolo rappresentano l’inizio di una nuova era per la
danza in Occidente. In tutta Europa si respira una nuova corrente
letteraria: il Romanticismo, da cui il balletto assorbe il gusto per la fiaba e
il sogno. La danza subisce sostanziali cambiamenti nella struttura
coreografica, nel soggetto, nello stile e soprattutto nella tecnica. Il
rivoluzionario balletto d’azione del Settecento ora non e’ più chiamato
così. La scena diventa un mondo popolato da creature fantastiche ed
evanescenti e narra storie che in realtà sono solo un pretesto per esibire
leggerezza e sensualità. Robert Le Diable e’ la prima messa in scena di una
nuova opera realizzata dal nuovo direttore dell’Opera di Parigi, Louis
Véron. il debutto avviene il 21 novembre del 1831.
Al successo dell’Opera contribuisce anche il provocatorio balletto delle monache del terzo atto,
con la ballerina Maria Taglioni.
L’anno successivo il balletto La Syphide
stupisce il pubblico per le sue innovazioni tecniche e stilistiche. E’ l’inizio del
balletto romantico in Francia che culminerà, otto anni più tardi con Giselle.
Se La Sylphide è oggi considerato il primo esemplare di quella lunga
tradizione designata poi classica o a tout- court, Giselle rappresenta invece
l’emblema del balletto romantico. Il balletto capolavoro che, secondo il
critico Mario Pasi, ben riassume, concludendoli, i sentimenti della seconda
generazione romantica.
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